sabato 27 ottobre 2012

Anna Karenina - Lev Tolstoj

Eccomi di ritorno per farvi conoscere un'altra storia, tornata alla ribalta proprio negli ultimi mesi grazie ad un film che uscirà nelle sale italiane il 23 Febbraio. Si tratta della storia di Anna Karenina, uno dei personaggi più controversi e combattuti che la letteratura ricordi, creata dalla penna di quello che è probabilmente uno dei autori più importanti del panorama mondiale del romanzo.
Dolly interpretata da Kelly Macdonald (Foto a cura di aceshowbiz.com)


La scorsa volta avete ascoltato la mia storia dalla mia stessa voce. Per raccontarvi la storia di Anna ho scelto un'altra donna, ben diversa dalla protagonista: una moglie tradita, una madre amorevole. Una di quelle donne la cui storia, sebbene secondaria nel corso del dispiegamento nel romanzo, è estremamente significativa e commovente. Probabilmente uno dei personaggi più amati dal suo creatore, forse un tributo alla madre che egli non era più in grado nemmeno di ricordare. 
Ma non perdiamoci in chiacchere: parola a Dolly e buona lettura:


Mi chiamo Darya Aleksandrova Oblonsky  ma tutti mi chiamano Dolly e sono la moglie di Stiva, il fratello di Anna. In buona sostanza sono la cognata di Anna Karenina. Tutta la storia prende il via proprio dalla mia vita matrimoniale e ciò è alquanto frustante. 
Tutto ebbe inizio il giorno in cui scoprii il tradimento di mio marito. Che Stiva non fosse uno stinco di santo l'avevo sempre immaginato ma vederselo sbattere in faccia così, nero su bianco, fu un vero strazio. E poi con la domestica che viveva nella nostra stessa casa, sotto lo stesso tetto dei nostri figli, era una cosa che non potevo accettare. 


Non riesco a spiegarvi a parole quanto questo fatto mi sconvolse, provate a mettervi nei miei panni: ero uscita dalla casa in cui avevo vissuto tutta la mia infanzia e adolescenza che ero ancora una bambina ed ero stata messa nelle mani di un uomo che amavo profondamente e a cui mi ero affidata completamente. Che stupida! Avevo anche pensato che fossi stata l'unica donna della sua vita e che mi avrebbe amato per sempre come il primo giorno. Ora che è passato tanto tempo quasi mi vergogno a ripensare a quanto ero ingenua e sciocca. Ma era tanto tempo fa, ora le cose sono decisamente cambiate! 
Ma dove ero rimasta? Ah si, scoprii il tradimento di mio marito e ciò gettò me ed il mio matrimonio in una crisi profonda. Non volevo vederlo e non ci parlavo, praticamente vivevamo da estranei sotto lo stesso tetto. Né Stiva né io eravamo in grado di affrontare la situazione e lui pensò bene di chiedere aiuto alla sorella con cui avevo avuto sempre un ottimo rapporto. Senza che io fossi avvertita di nulla un giorno mi ritrovai Anna Karenina sulla porta di casa. Sapete quante cose ci sono da organizzare per accogliere un ospite? Ero pur sempre la padrona di casa, una padrona di casa tradita e umiliata ma pur sempre una padrona di casa. Accolsi Anna con affetto ma ero scostante all'idea di parlare dei miei guai coniugali. Rivedere Anna mi fece uno strano effetto: Anna era amata da tutti e i miei figli la adoravano. Era dolce e premurosa, amava ridere e giocare, era simpatica e intelligente: una donna piena di fascino. Viveva ormai a San Pietroburgo dove aveva sposato un funzionario statale, Aleksei Karenin, un uomo severo e rigido che mi aveva sempre fatto uno strano effetto. Avevano avuto un bimbo bellissimo, Sereza, a cui Anna era legatissima e dal quale con difficoltà era riuscita a separarsi per raggiungerci a Mosca. 
Io e mia cognata parlammo a cuore aperto della mia situazione ed Anna mi convinse a perdonare. Non potevo mandare a rotoli un matrimonio e una famiglia per la stupidità di mio marito. Che ne sarebbe stato di me? E dei miei figli? Dovevo fare un sacrificio. 
Ripensare a quella conversazione alla luce di tutto ciò che successe dopo, oggi mi fa sorridere. Fa strano dirlo ma in quel momento Anna Karenina mi convinse che la famiglia era la cosa più importante a cui dovevo pensare. E così feci. Mi buttai anima e corpo nell'educazione dei figli, mi dedicavo a loro a tempo pieno e finii per dimenticare me stessa tanto ero presa dalla loro salute, dai loro bisogni e dalle attenzioni che mi richiedevano. In quanto a Stiva restava sempre mio marito ma ormai non ero più la ragazzina ingenua che aveva pensato nell'amore eterno: devo dire, per assurdo, che forse questo migliorò il nostro rapporto! Che strano!
Intanto intorno a me e alla mia vita il mondo continuava a girare. Mia sorella, Kitty si era innamorata perdutamente di un giovane militare, Andrei Vronskij: era bello e valoroso e sembrava ricambiare le sue attenzioni. Mia madre era al settimo cielo e già pensava di aver sistemato anche la sua seconda bambina, mio padre era più scostante: quel ragazzo non sembrava andargli a genio fino in fondo. Tutta la sua simpatia era per Konstantin Dmtric Levin, un vecchio amico di Stiva,ma (fortunatamente) il suo esatto contrario. Assennato, generoso e appassionato. 
L'arrivo di Anna a Mosca giunse come una tempesta, dopo il suo passaggio più niente era come prima. Sapete tutti della storia di Anna e Vronskij: il loro incontro diede vita ad un sentimento che nessuno riuscì ad ostacolare. Non ci riuscì Anna, né Vronskij, né io stessa. E forse era giusto così: il destino li aveva fatti incontrare. Non saprei dire se si amassero davvero: probabilmente entrambi dovevano scappare da qualcosa e decisero di farlo insieme, lontano da tutti e da tutto. Il loro amore era sulla bocca di tutti. Anna cadde vittima del pettegolezzo della società di cui prima era stata una delle colonne portanti: era una donna spregevole che aveva abbandonato il marito e il figlio per rincorrere l'amore. 
Tante volte mi sono chiesta se fosse davvero così: era veramente così spregevole cercare di essere veramente felice? Era stata una pazza egoista o era una donna piena di coraggio? Non vi nego che a volte mi capitava di chiudere gli occhi e di sognare di essere in Anna. Sarebbe arrivato un uomo in grado di farmi provare quello che non provavo da secoli. Mi guardavo allo specchio e vedevo una donna invecchiata dalle gravidanze, dimenticata dal marito e che viveva solo in funzione dei figli. Poi guardavo Anna e la vedevo in tutto il suo splendore.  In un certo qual modo la invidiavo ma ben presto questo sentimento svanì. Non è tutto oro ciò che luccica, si dice, e non era oro nemmeno la vita di Anna Karenina. Ebbi modo di passare qualche giorno nella tenuta di Anna e Vronskij e quello che vidi mi fece apprezzare, ancora di più, la mia scelta di vita. Anna era cambiata: aveva perso Sereza, il figlio che era stato tutto per lei. Aveva avuto un'altra bambina da Vronskij, l'aveva chiamata Annie, le aveva dato il suo stesso nome ma in realtà sembrava essere un'estranea per lei.  Non l'abbracciava, non la toccava, non le parlava. Vronski faceva pressioni ma Anna aveva deciso che non avrebbe più avuto figli, mai più. La piccola Annie sembrava più un errore che un dono del cielo. Capii che tra me ed Anna c'era una voragine che non si sarebbe mai più colmata: continuavo ad amarla sinceramente ma non era la stessa donna che avevo conosciuto un tempo. 
Intanto la vita a Mosca continuava, senza Anna Karenina. Kitty nel frattempo aveva sposato Vronskij e avevano avuto un bellissimo bambino che amavano sinceramente e teneramente. Un giorno Anna si presentò a casa di Kitty. Era sconvolta. Tanto era il suo cambiamento che stentai quasi a riconoscerla, era spenta e senza speranza! Tante volte ripenso a quel momento: se solo avessi capito quanto fosse forte la sua sofferenza magari.... mi sento male solo a pensarci. Ogni volta che chiudo gli occhi mi si stringe un nodo in gola. Anna Karenina non è più di questo mondo. 
Oggi i miei figli sono grandi e non richiedono più le stesse attenzioni di un tempo, spesso mi sento sola e abbandonata. Proprio in quei momenti, come adesso, ripenso ad Anna Karenina, la donna che coerente, scelse fino in fondo il proprio destino, anticipando la fine dei suoi giorni. Le rotaie di un treno, che sono il mio più grande incubo, sono state per lei il più grande dei sollievi. 
Tante cose sono state dette e scritte su Anna Karenina, queste sono le pagine e i ricordi di una persona che l'ha amata e la ama, ancora teneramente! Addio Anna, la tua cara Dolly ti porterà sempre con lei in una piccola parte del suo cuore!

  Dolly

"Lo so quel che voleva dire; voleva dire: è innaturale, non amando la propria figlia, amare un essere estraneo. Cosa capisce lui nell'amore per i bambini, nel mio amore per Serjoza, che ho sacrificato per lui?" 
- Anna Karenina- 





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